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Correlazioni in Medicina



Vaccini a DNA per la sclerosi multipla: BHT-3009 appare sicuro e potenzialmente benefico


Un vaccino a DNA appare sicuro ed in grado di produrre benefici cambiamenti nel cervello e nel sistema immunitario nei soggetti con sclerosi multipla.

Ricercatori del Montreal Neurological Institute, in Canada, hanno esaminato un vaccino a DNA, denominato BHT-3009, che codifica una proteina basica mielinica umana.
Tra il 2004 ed il 2006, i Ricercatori hanno somministrato il vaccino a 30 pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, o sclerosi multipla secondaria progressiva.

Dopo 1, 3, 5 e 9 settimane, i partecipanti hanno ricevuto iniezioni intramuscolari di placebo o di BHT-3009 ( ai dosaggi di 0.5 mg, 1.5 mg, o 3 mg ), con o senza Atorvastatina ( Lipitor ) 80 mg, un farmaco ipolipemizzante ritenuto avere un ruolo benefico nelle malattie autoimmuni.
Dopo 13 settimane, i partecipanti, inizialmente trattati con placebo, hanno ricevuto 4 iniezioni di BHT-3009.

La risonanza magnetica per immagini ( MRI ) ed altri esami di sicurezza sono stati eseguiti all’inizio dello studio, e dopo 5, 9, 13, 26, 38, e 50 settimane.

BHT-3009 è risultato sicuro e ben tollerato, ed ha mostrato trend favorevoli all’MRI, ed ha prodotto cambiamenti immunitari antigene-specifici benefici.
E’ stata osservata una riduzione nel numero delle cellule T CD4+ producenti citochine specifiche per le proteine della mielina. Questa riduzione è stata riscontrata nel plasma e nel liquido cerebrospinale di 3 pazienti, che volontariamente si sono sottoposti a puntura lombare dopo aver completato il ciclo di somministrazioni di BHT-3009.

L’Atorvastatina non è apparsa produrre benefici aggiuntivi.

Non sono stati evidenziati aumenti delle recidive cliniche, disabilità, anormalità di laboratorio associate al trattamento, eventi avversi, o del numero e del volume delle lesioni captanti il Gadolinio all’MRI, dopo somministrazione di BHT-3009, rispetto al placebo.

Sulla base di questi dati, è stato pianificato uno studio di fase IIb, che riguarderà 290 pazienti. ( Xagena2007 )

Fonte: Archives of Neurology, 2007



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